Bello il gioco di amicizia, la competizione fra compagni di camera Domenico Valentino e Roberto Cammarelle, gioco che li spinge a vincere il mondiale in casa e regalarci due ori meravigliosi.
Il primo a vincere sabato è stato il pugile peso leggero di Marcianise, quel Domenico Valentino che a 24 anni, dopo già un bronzo e un argento iridati, riesce a conquistare l’oro che merita, con un percorso veramente fantastico. E fantastico lo è stato anche in finale, battendo il portoricano José Pedraza per 9-4, costringendo l’avversario a scoprirsi, nonostante la tattica del sudamericano impostata sulla difensiva per colpire in contropiede il pugile italiano.
Un match dominato, nel punteggio, nella tecnica, e nella tattica, che incorona campione uno che se lo merita.
E se lo meritava anche l’ormai grande Roberto Cammarelle, anche lui arrivato sul tetto del mondo, solo che per la seconda volta, e vincendo, fra un mondiale e l’altro, anche l’olimpiade cinese dell’anno passato.
La finale contro l’ucraino Roman Kapitonenko è di quelle che non hanatno storia nel punteggio, ma che invece sono più equilibrate di quello che si crede. Fino al secondo round è l’ucraino in vantaggio, poi il pugile di Cinisello Balsamo allunga di quattrro punti, fino a portarsi sull’ 8 a 4. Nell’ultimo round ancora un punto di incremento, per finire sul 10-5.
Cammarelle che alla fine si porta a casa anche il riconoscimento come miglior pugile della manifestazione. Adesso credo che, a 29 anni, sia l’ora di passare fra i professionisti, potrebbe davvero dare spettacolo, date le potenzialità dimostrate neli ultimi due anni.
Alla fine è stato un mondiale ben organizzato, con due gioie immense e buone nuove promesse poste sotto la luce dei riflettori per i nostri colori, peccato per Clemente Russo e per Vincenzo Picardi, potevano dare di più, ma questo è lo sport, a volte si perde.